Nella mattinata di martedì 13 Agosto 2024, ha avuto luogo a Castelbuono, presso la sede del Museo Naturalistico “Francesco Minà Palumbo” la fase conclusiva della formazione specifica per i volontari del Servizio civile universale dell’Associazione Co.tu.levi di Tapani.
L’incontro si è svolto in presenza della Presidente Co.Tu.Levi Aurora Ranno, delle dodici volontarie del Progetto denominato Pericoli invisibili e reati digitali 3.0 e delle sedi di Isnello, Castelbuono, Gangi e Campofelice di Roccella, delle rispettive OLP Dott.ssa Monica Banno’, Dott.ssa Melilte Barrancotto, Dott.ssa Marina Seminara e dell’Assessore ai Servizi Sociali Annalisa Genchi.
Durante la mattinata inoltre è stato presentato alle volontarie e alle Olp, il libro “Donna Coraggio”, scritto e pensato dalla presidente di CO.TU.LE VI. Aurora Ranno in collaborazione con Unipa e Fondazione con il sud. Si tratta di una raccolta di riflessioni e testimonianze sul fenomeno della violenza di genere nella provincia di Trapani dagli anni Quaranta fino ai nostri giorni.
Un ringraziamento al Comune di Castelbuono nella persona del Sindaco Mario Cicero, per aver messo a disposizione i locali ospitanti.

NELLA PRIMA FOTO: le OLP dei comuni di Castelbuono, Isnello, Gangi e Campofelice di Roccella.

In data 29 luglio 2024 ha preso avvio la formazione specifica per i 130 volontari del Servizio Civile Universale dell’Organizzazione di volontariato CO.TU.LEVI.
Il percorso formativo della durata di circa quaranta ore è stato preceduto da un ciclo di formazione generale curato dalla cooperativa “Nomina”, partner della CO.TU.LEVI. nella progettazione ed organizzazione del Servizio Civile Universale 2024/2025.
Nell’ambito degli incontri curati dalla stessa Organizzazione di volontariato trapanese e tenutisi da remoto su piattaforma Zoom (in modo da poter coinvolgere tutte le volontarie e i volontari siciliani aderenti al progetto), sono stati affrontati tutti i temi riferenti le fattispecie di sopraffazione e violenza e, in particolare, della violenza di genere.
La CO.TU.LEVI., infatti, dal 2012 ha costruito una vera e propria rete regionale antiviolenza a presidio delle donne vittime di sopraffazione e sopruso, oltre che di ogni forma di violenza di genere diretta ed indiretta.
Numerosi i relatori partecipanti al percorso formativo, nonché le personalità di carattere istituzionale e professionale che hanno accompagnato i giovani volontari in questo percorso di preparazione allo Servizio Civile presso l’ODV CO.TU.LEVI.
In particolare, nel corso delle lezioni da remoto e ad esito dell’incontro conclusivo tenutosi in presenza per le volontarie e i volontari dei comuni dell’hinterland trapanese, hanno preso parte i magistrati Daniela Troja, Massimo Corleo e Giancarlo Caruso, nonché la psicologa e psicoterapeuta Elena Gigante della Scuola di specializzazione in psicoterapia SIPGI, la criminologa Aurora Prestianni, l’Assistente sociale Francesca Romano e le Avv. Angela Cardella, Giada Traina, Ylli Pace, Marzia e Roberta Tranchida.
Nel corso degli incontri, pertanto, i discenti hanno condiviso momenti di formazione e confronto, ma anche occasioni di dialogo e approfondimento attraverso l’analisi di fattispecie concrete e di principi generali di riferimento, necessari per avviare e sviluppare un percorso di collaborazione di crescita personale, culturale e sociale propria del progetto di Servizio Civile Universale.
Per la presidente della CO.TU.LEVI. Aurora Ranno, che ha partecipato e condotto gli incontri curati dai sopracitati relatori, “le volontarie e i volontari dello SCU CO.TU.LEVI. hanno, con impegno e curiosità, valorizzato un ciclo di incontro e di crescita che la stessa Organizzazione di volontariato ha voluto mettere a disposizione dei propri volontari, grazie anche alla preziosa collaborazione e sensibilità dei relatori e dei professionisti intervenuti e delle Istituzioni ed Autorità tutte che, anche questa volta, hanno reso possibile la nascita di un progetto unico nel suo genere e quantomai necessario in una società ancora troppo poco consapevole del fardello silenzioso della discriminazione della violenza di genere”.